di Maurizio Trezzi
In principio furono i mercanti, che solcavano i mari e percorrevano le vie del sale e della seta. Poi fu la volta dello sviluppo dei poli commerciali nel nord Europa e, nel 900, dell’affermazione del modello consumistico, trainato in occidente dalla soft power a stelle e strisce. Infine l’avvento dell’e-commerce, il trasferimento sulla rete di gran parte delle
transazioni commerciali con la corsa ai siti web dove vendere qualsiasi prodotto che sembra quella all’oro del Klondike. Le evoluzioni dei modelli economici riservano oggi nuove sorprese.
Con Amazon Go, il colosso guidato da Jeff Bezos ha segnato un cambio di
paradigma. Prima negli USA, poi in UK e ora anche in Germania, Amazon ha aperto i suoi primi negozi fisici: un ritorno al passato per guardare al futuro. Con le stessa motivazione di base, alla quale si aggiungono una serie di nuove opportunità, anche Tannico – la piattaforma leader in Italia per la vendita online di vini e distillati – ha deciso metter su casa.
Il passaggio da bit e byte alle mura di un locale, in via Savona a Milano, è una vera
svolta. Con un fatturato più di 20 milioni di euro l’anno e oltre un milione e mezzo di bottiglie di vino vendute nel 2019 in 20 paesi, Tannico è la principale realtà dell’e-commerce di vino. Ma perché decidere di aprire un winebar?
“Il progetto è nato nel 2018 – risponde Marco Magnocavallo, founder e CEO di Tannico – con la volontà di creare uno spazio dove far vivere ai nostri clienti esperienze, dove poterli incontrare, dove raccontare storie di vini e di persone. Abbiamo due anni dopo, a luglio, e sicuramente si è trattato di ribaltare i piani, di stravolgere i concetti. Nel nostro caso è l’online che traina il negozio fisico con il supporto dell’attività sui social media. L’idea di uno store non è stata immaginata con l’intenzione di allargare la base dei nostri clienti dell’e-commerce. Piuttosto aggiungere un altro pilastro della nostra filosofia: accompagnare chi vuole acquistare o degustare un vino in un percorso che sia informale, divertente e semplice”.
Tannico WineBar da veramente l’idea di tutto questo: “Si tratta di un flagship store snello, facile e accogliente – prosegue Magnocavallo – pensato come riferimento per chi apprezza il vino e la cucina creativa. La decisione di aprirlo è stata legata alla volontà di dare una casa ai corsi della nostra Tannico Flying School e alle Master Experience, che organizziamo con diversi produttori. Prima lezioni e masterclass si tenevano in altri luoghi, ora finalmente sono all’interno di uno spazio tutto nostro”.
L’offerta parte, chiaramente dal vino. 500 etichette selezionate con almeno 30 bottiglie sempre pronte per la mescita. La parte beverage si arricchisce con cocktail e birre artigianali. Il menù non divide le proposte nei classici antipasti, primi e secondi. Le portate possono essere scelte liberamente, ragionando principalmente all’abbinamento con il liquido che si ha nel bicchiere per esaltarne le caratteristiche e aumentare il piacere della
beva. Le vendite online sono sempre state considerate partendo da un’equazione: costi bassi e ampie gamme di prodotti.
E’ così anche per il vino? “Tannico ha un’offerta di 16.000 etichette provenienti da 2500 cantine – risponde Magnocavallo – per l’80% italiane. Abbiamo introdotto un’area Vini Rari per soddisfare collezionisti e clienti più esigenti ma il nostro scontrino medio resta vicino ai 10 euro a bottiglia. Questo implica un’attenta selezione e una grande ricerca di prodotto per essere in grado di proporre qualità a prezzi ragionevoli. E’ quello che cercano tutti ma i nostri dati di vendita ci dicono che Tannico ha trovato la formula giusta”.
E dai prossimi weekend via anche a una nuova proposta: il Saturday e Sunday Roast. Il tipico pranzo britannico della domenica, a base di carne arrosto con la sua salsa, accompagnata da verdure e patate, il lunch della tradizione British abbinato da Tannico con i migliori vini anche al calice.