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by Elisabetta Canoro 

Dischi interconnessi si aprono come petali nel cielo sopra Doha. Si ispira ad una rosa del deserto l’edificio che racchiude il nuovo National Museum of Qatar, ampio progetto realizzato su disegno dell’architetto francese Jean Nouvel: “È preziosa e unica, aleatoria seppur precisa”, ha spiegato l’archistar. L’interno è un susseguirsi di stanze quasi nascoste una dall’altra, muri obliqui, spazi piccoli seguiti da stanze con soffitti monumentali. Suddiviso in tre sezioni principali, racconta la storia, la cultura e le tradizioni dell’Emirato in Beginnings, Life in Qatar e The Modern History of Qatar, attraverso un’esperienza completamente immersiva che permette di fare un viaggio nel tempo dal passato al futuro del Paese. 

“Mentre viaggiamo verso il futuro, sentiamo la necessità di concentrarci sulla nostra identità”, ha spiegato la Sheikha Al Mayassa bin Hamad bin Khalifa Al Thani, presidente di tutti i musei del Qatar. Si inizia così dagli animali autoctoni, per poi passare alle imbarcazioni in legno, i tappeti, gli abiti tradizionali, fino ai gioielli reali per finire con la celebrazione dei condotti petroliferi, segno di rinascita, sviluppo e prosperità. È l’orgoglio di un passato che, per quanto recente, è colmo di significato. E non è un caso se il percorso museale termina nell’antico Palazzo Reale (dei primi del 900), che è stato inglobato nella struttura. 

In vista dei Mondiali di Calcio del 2022, il Qatar è in continua crescita e trasformazione. Si riconferma infatti una meta sempre più attraente per l’ampia e variegata offerta turistica, i nuovi alberghi, le tante novità e le esperienze autentiche da vivere all’insegna della cultura e della tradizione locale. Grandi investimenti riguardano il nuovo sistema di metropolitane e l’aeroporto internazionale Hamad, dove Qatar Airways dispiega una business lounge di 8 mila metri quadrati. Classificato come quarto miglior aeroporto al mondo e il migliore del Medio Oriente agli Skytrax World Airport Awards 2019, è parzialmente protagonista di un restyling e, proprio in vista dei Mondiali, comprenderà una foresta tropicale coperta di oltre 10 mila metri quadrati, con una fontana di 268 metri quadrati. 

The MIA
Katara Three Monkeys.

Sono veri e propri capolavori architettonici, gli stadi che ospiteranno la FIFA World Cup 2022, realizzati da un team di architetti di fama internazionale, quali lo Studio Zaha Hadid. Si ispirano ad elementi culturali caratteristici del Paese, come le tende usate dai popoli nomadi al tradizionale copricapo indossato dagli uomini nel mondo arabo. 

Sul lungomare si staglia il Museo d’Arte Islamica (MIA), costruito su disegno dell’architetto Ieoh Ming Pei, autore della Piramide del Louvre, nonché vincitore nel 1983 del premio Pritzker per l’architettura. 

Attraversa 14 secoli in una delle principali collezioni d’arte islamica al mondo: sontuose e creative esposizioni delle migliori opere d’arte e manufatti del mondo islamico, dipinti e degli oggetti in vetro, metallo, ceramica e tessuto, manoscritti con approfondimenti di periodi storici come Mughal e Safavid. Il MIA include inoltre caffè interni e all’aperto, un negozio di souvenir e il rinomato Idam, un ristorante di fama internazionale firmato da Alain Ducasse, tappa obbligata per i gourmet. 

È simbolo d’innovazione il nuovo Msheireb Downtown Doha, il distretto cittadino più sostenibile al mondo, ispirato al patrimonio culturale del Qatar e sviluppato intorno a piazza Barahat, a ridosso delle quattro residenze storiche che compongono i Msheireb Museums e raccontano i momenti chiave della storia del Paese. Se si ha poco tempo a disposizione, si può ammirare l’architettura dell’area a bordo dal nuovo Msheireb Tram, prima di visitare le attrazioni culturali della zona come l’Amiri Diwan sede del Governo o la Corniche, il lungomare di Doha e il Souq Waqif. 

Spaccato della tradizione locale, quest’ultimo si visita al tramonto, quando e temperature calano: ci si inoltra tra i trafficati vicoli facendo tappa negli innumerevoli negozietti che vendono spezie, specialità stagionali come le noci e i datteri freschi, e poi profumi, ornamenti, gioielli, abbigliamento e manufatti. 

ph | Mosques_Culture&Heritage
Katara_Landmarks

A The Pearl-Qatar, il Qanat Quartier, in stile veneziano, il quartiere residenziale nuovo di zecca preferito dagli expat, regala un assaggio d’Europa con i suoi edifici colorati, le boutique e i ristoranti che fiancheggiano una rete di canali con la riproduzione del Ponte di Rialto di Venezia. Ricca e variegata anche l’offerta per gli amanti dello shopping e gli appassionati della buona tavola. A loro disposizione, oltre venti mall, tanti di recente apertura, che si affiancano alle Galeries Lafayette del Katara Cultural Village e al Al Hazm, sede di negozi, ristoranti e bar esclusivi. Per una sosta golosa, si sceglie tra ristoranti raffinati gestiti da chef di fama internazionale, come il Nobu più grande del mondo, all’interno del Four Seasons Hotel, che regala una vista insuperabile sul Golfo Persico. Non mancano indirizzi dove gustare l’autentica cucina araba e persiana: il ristorante Parissa nel Souq Waqifo il Flying Carpet all’interno del The Torch Hotel, mentre a The Pearl, il Nineteen Ninety serve hamburger avvolti in fogli d’oro commestibile 24 carati. 

L’esperienza più autentica resta un tour nel deserto per trascorrere una notte nel desert camp Regency Sealine, dotato di tende dotate di ogni comfort, tra cui aria condizionata, comodi letti, bagni lussuosi e una lounge in stile arabo dove gli ospiti possono rilassarsi e cenare sotto le stelle. A soli 6 km di distanza si trova l’Al Majles Resort che offre una vista impareggiabile sull’Inland Sea, il mare interno del Qatar, oltre ad attività sportive avventurose come percorsi in quad, dune buggy ed escursioni in cammello. 

The pearl_Landmarks

Info: www.visitqatar.qa