Andrea Gurzi, classe ’90, un giovane chef alla ribalta della scena internazionale, passione per i prodotti del territorio italiano, pronto alla sfida che vede una rivisitazione della cucina creativa, intuitiva, ma con un’attenzione particolare alla tradizione mediterranea.
Per Andrea cucinare significa passione, tempo, dedizione, ricerca e sorriso ed è in questo momento storico che vuole esprimere il suo parere, “rischiamo, anche per il settore ristorazione, quella che da sempre è considerata una fuga di cervelli, che potremmo chiamare la “fuga dai fornelli”. Sempre di più chef italiani di talento trovano fama e fortuna all’estero. “L’intero sistema della ristorazione di livello in Italia ha bisogno di sostegno e innovazione. La parola chiave dovrà essere opportunità, per poter prestare la propria professionalità in Paesi dove ogni giorno avere la sensazione che possa accadere qualcosa di buono, invece che la certezza di dover lottare con la burocrazia e margini ridotti”. Oggi Andrea è pronto a intraprendere nuovi progetti in Italia, che gli consentano di portare avanti la sua filosofia di cucina:
“Credo che la cucina italiana sia un’autentica cultura: cultura della materia prima, della tecnica e del sapore.Ogni giorno provo a farne tesoro, portando innovazione, sempre con il rispetto che merita la tradizione”. In un Paese come l’Italia, dove il settore del turismo e della ristorazione vale il 13% del Pil, i dati che giungono dalla Fipe Confcommercio parlano di 90mila tra gli oltre 333mila bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie che hanno deciso di non riaprireper il momento e pur avendo riaperto sette locali su 10, sono circa 377mila i dipendenti rimasti a casa.
“Mi auguro che l’emergenza finisca presto e che questa città, Milano, come tutte le altre città, possano godere ancora dell’allegria davanti ad un buon bicchiere di vino e magari un risotto con osso buco, accolti dall’ospitalità dei tipici ristoranti italiani noti in tutto il mondo!”
Nel passato dello chef spiccano gli anni passati nelle cucine stellate del Trussardi alla Scala e del Four Season di Milano, all’Harry’s Bar di Londra e di Beirut, dove Andrea si qualifica al primo posto in una delle competizioni HORECA Libano sfidando tutta l’alta cucina libanese. Grazie a questa competizione, Andrea ha ottenuto un importante riconoscimento, posizionando l’Harry’s Bar come miglior ristorante italiano di Beirut in svariate classifiche. La sua voglia di scoprire nuove tecniche lo porta a San Sebastian, dove varca la porta del ristorante 3 stelle Michelin, Arzak.