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Nel centro di Zagabria, vicino all’area pedonale e all’interno di un edificio degli anni ’30 si trova oggi un moderno loft di 150 metri quadrati, recentemente ristrutturato dagli architetti Lea Pelivan e Toma Plejić di Studio UP, che lo hanno denominato “Loft Bianco”. Autori di progetti architettonici importanti, tra cui il Gymnasium di Koprivnica, per la ristrutturazione di questo loft, gli architetti hanno deciso di creare una capsula lontana dal tempo, decisamente contrastante con gli esterni in stile razionalista dell’edificio.

Dell’appartamento, già in ottime condizioni, è stato mantenuto solo lo scheletro in cemento, mentre gli interni sono stati abbattuti e ridisegnati per dare una nuova disposizione agli spazi e creare una camera da letto in più e più aree bagno. Il loft è ora diviso in due zone: l’area giorno, caratterizzata da un ampio open space, rivolta verso la strada, e l’area notte, che osserva i giardini pensili. La ristrutturazione ha comportato anche la realizzazione di una piccola loggia, adibita a zona spa con vasca idromassaggio, inserita nel giardino d’inverno. Ciò che salta subito agli occhi, una volta varcata la soglia è proprio lui: il colore bianco. Utilizzato in tutte le sue sfumature, il bianco riesce meglio di ogni altro colore a scardinare uno spazio dal suo tempo, donando al loft uno senso di eterno e di etereo. Oltre al bianco, gli unici altri colori che si scorgono sono il grigio, il marrone e l’oro, pochi elementi per conferire qualche tocco di comfort e pregio alla casa. I materiali utilizzati invece vedono il cemento, sia per i rivestimenti che per il soffitto, la betulla per le impiallacciature, il vetro stratificato con specchi e l’oro goffrato.

Una capsula lontana dal tempo, che con il tempo mantiene comunque un legame, e questo è dato dal soffitto in cemento armato a costine. Sebbene presentasse qualche imperfezione, gli architetti hanno deciso di esporlo nella sua forma originale, in quanto manufatto e testimonianza delle imprese ingegneristiche degli anni ’30.

“Ma la vera particolarità è stata la sperimentazione con il vetro: in collaborazione con l’artista Silvije Vujičić, sono stati fatti degli interventi con un rivestimento in vetro stratificato all’interno del quale è stato inserito un laminato resistente alla corrosione, tessuto con un foro riflettente o vetro goffrato con una struttura radiante dorata” – afferma l’Arch Lea Pelivan. Il risultato è davvero unico: questi vetri specchiati creano infatti un effetto ottico unico, ampliando visivamente lo spazio. Lo stile graffiato e frammentato sembra inoltre creare una sorta di porta temporale che trasporta il visitatore in un’altra dimensione. Una vera opera d’arte.

Per fondere gli ambienti, contribuendo a creare questa capsula nel tempo, è stato utilizzato Microtopping® Ideal Work®, il rivestimento capace d rivestire in soli 3 mm di spessore ogni tipo di ambiente, in orizzontale e in verticale. Scelto nella colorazione white, Microtopping® è riuscito a fondersi completamente nello spazio, in armonia con tutti gli altri elementi.

www.idealwork.it