by Stefania Lupi
La donna cui si ispira Andrea Mondin è una principessa moderna, sofisticata e intraprendente. Che non segue le mode ma le determina. Una donna forte, che non rinuncia a valorizzare la propria femminilità. Che ama farsi notare, questo è certo. A partire dalle scarpe. Che chiamare tali è decisamente riduttivo. Le preziose creazioni dello stilista trevigiano, infatti, sono un viaggio a ritroso nel tempo, rimandano a quelle feste principesche che si svolgevano nei saloni dei palazzi nobiliari, dove le dame danzavano indossando abiti e calzature sfarzose, dal valore e dalla classe inestimabili. “Sono sempre stato affascinato dal passato, sin da piccolo infatti amavo ritrarre le dame di un tempo, con abiti dalle maniche a sbuffo e ampie gonne colorate.…racconta Andrea. Ogni calzatura viene realizzata secondo i canoni dell’arte manifatturiera italiana (la produzione è interamente fatta in Italia, tra Parabiago e le Marche),
rispettando le tecniche di produzione della tradizione artigiana, compresi il taglio ed il drappeggio. Ma non solo. Ciò che rende davvero uniche le creazioni del giovane designer è la ricercata scelta dei materiali: raffinate pelli scamosciate, ma anche velour, suede e satin, reti ricamate, decorazioni e tessuti d’arredamento pregiati, broccati e seta di Nobilis Paris,Créations Métaphores, Manuel Canovas, Pierre Frey e Colefax & Fowler, oltre a piume d’oca e di tacchino, paglia e pietre luminose, proposti come sofisticato e originale ornamento di sabot, sandali e mule.
Il risultato sono “opere d’arte”, che si distinguono per l’uso di lavorazioni non comuni come la gorgiera, le passamanerie e i ventagli, i cappelli con le loro tecniche manifatturiere e gli accessori come le velette, applicati alla scarpa. “La scelta dei materiali è fondamentale – spiega Andrea – per questo vado alla ricerca negli atelier sparsi nelle province d’Italia e nei centri che hanno fatto la storia del tessuto di arredamento, da Torino a Como. Quando seleziono le stoffe per le mie calzature, cerco di immaginare le case che le ospitano e le donne che vi abitano…e poi lascio fare all’istinto”.
La classe, del resto, non è acqua. Andrea, infatti, ha un curriculum decisamente prestigioso. Nato in Veneto, a Valdobbiadene e diplomato al liceo artistico di Treviso, dopo aver frequentato un corso di Fashion Designer a Pordenone, vince una borsa di studio e uno stage di un anno presso la maison di Roberto Cavalli. In seguito frequenta lo IED di Milano, specializzandosi in Fashion Design. Il percorso prosegue con altre esperienze presso Dolce&Gabbana e Versace, ed è proprio in quel periodo che ha l’opportunità di conoscere designer, quali Christoper Kane e Antony Vaccarello, collaborazioni che hanno contribuito alla sua crescita professionale e personale.
Finalmente, nel gennaio 2016 Andrea Mondin lancia la sua prima collezione Ida FW16/17. “Ho sempre sognato creare un mio brand ma, mi mancavano i soldi e l’esperienza. così ho deciso di concentrarmi sulla realizzazione di un tema che sino ad allora non era mai stato sviluppato nel settore delle calzature. Dopo un anno e mezzo ho realizzato il primo prototipo, ossia Colette, una pump aperta sul tallone, con una Goegiera (ornamento tipico veneziano) che incornicia il
collo del piede, creando un effetto degradé. Colette ha anche un forte significato, perché celebra il piede come uno dei più importanti strumenti di seduzione dei nostri tempi. Infatti, non dobbiamo dimenticare che la scarpa rappresenta il carattere di chi le indossa: dalle calzature possiamo cogliere molti tratti distintivi della persona che abbiamo di fronte, dal gusto estetico alla considerazione di sé. La scarpa, insomma, è come la chiave di lettura dell’anima”.
La prima collezione di Andrea è stata un omaggio alla città di Venezia: protagonista la gualdrappa veneziana, trasformata in opera d’arte ad ornamento di sabot, sandali e pantofole. Tuttavia, malgrado gli apprezzamenti, il brand non riesce a decollare. Finché la svolta arriva con Who’s on next?, il concorso indetto da Altaroma e Vogue Italia, che lo ha visto vincitore nel 2017. Da lì l’ascesa verso il successo, la possibilità di arrivare nelle vetrine di importanti retailer e di stringere una partnership per la distribuzione con lo showroom Massimo Bonini.