Cappellini racconta l’eccellenza del design made in Italy in occasione di I-Made (Italian Manifacture, Art and Design Exhibition), la mostra ideata e curata da Giulio Cappellini per celebrare l’unicità della creatività italiana. In scena dal 19 al 22 settembre negli affascinati spazi della Saatchi Gallery di Chelsea a Londra, l’evento, alla sua prima edizione, si appresta a diventare uno degli appuntamenti più rilevanti del London Design Festival.
Con I-made nasce una piattaforma espositiva che esplora il design e le tendenze dell’arredo nel loro senso più completo. Gli elementi esposti, infatti, sono stati individuati secondo caratteristiche estetiche, di funzionalità e di innovazione. All’interno della galleria i pezzi sono presentati in percorsi tematici con l’obiettivo di restituire un racconto sull’abitare e sulle sue prospettive future.
A questa narrazione, Cappellini contribuisce in maniera significativa con una selezione di pezzi iconici fra cui i divani Three Sofa di Jasper Morrison e libreria Drop di Nendo, i tavolini caleidoscopici Luce disegnati da Giulio Cappellini e Antonio Facco, il carrello Steel Pipe di Shiro Kuramata e il Thin Black Table di Nendo. La Cappellini lounge è arredata con la poltroncina Low Pad di Jasper Morrison, la Drum di Mac Stopa e i tavolini Gong di Giulio Cappellini; l’area del magazine Interni ospita il tavolo e le sedie Bac di Jasper Morrison.
L’omaggio al lavoro di Jasper Morrison, il cui genio creativo è stato scoperto da Giulio Cappellini, continua anche nella mostra: “Take a Seat”, l’esposizione satellite di I-Made che celebra la storia italiana del design attraverso i più interessanti progetti di sedute. Qui, Cappellini espone la mitica Thinking Man’s Chair, che a metà degli anni 80 ha segnato l’inizio della straordinaria carriera di Jasper Morrison, e la poltroncina Capo di Doshi Levien.
La programmazione dell’evento londinese prevede anche un talk, in calendario per il 21 settembre alle ore 10, sul rapporto fra industria e design che si anima dei contributi di Patricia Urquiola, Patrizia Moroso, Roberto Gavazzi del gruppo Boffi, Giulia Molteni e Giulio Cappellini.