Il Mondo della Formula 1, con un pilota che resterà per sempre nella storia, Gilles Villeneuve, approdato in Ferrari alla fine del 1977 per sostituire il bicampione del mondo Niki Laudae un vino storico, Giacobazzi, famoso per il suo Lambrusco, prodotto sin dal 1958.
Altro fiore all’occhiello sono la medaglia d’oro olimpica di Claudio Vandelli nella 100 km a squadre, alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
Nel motociclismo, Walter Villa (1943-2002), modenese purosangue, portò il nome Giacobazzi in giro per i circuiti mondiali vincendo quattro volte il campionato del mondo tra il 1974 ed il 1976, tre volte in 250 ed una in 350 sempre con con la Harley Davidson.
Altre accoppiate vincenti sono quelle nella pallavolo in accoppiata al marchio storico della Panini, ed infine nel calcio, con partecipazioni nel Modena F.C e Dante Canè nel pugilato.
Altro fiore all’occhiello sono la medaglia d’oro olimpica di Claudio Vandelli nella 100 km a squadre, alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Nel motociclismo, Walter Villa (1943-2002), modenese purosangue, portò il nome Giacobazzi in giro per i circuiti mondiali vincendo quattro volte il campionato del mondo tra il 1974 ed il 1976, tre volte in 250 ed una in 350 sempre con con la Harley Davidson. Altre accoppiate vincenti sono quelle nella pallavolo in accoppiata al marchio storico della Panini, ed infine nel calcio, con partecipazioni nel Modena F.C e Dante Canè nel pugilato.
Storia di un successo
La Cantina Giacobazzi si trova a Nonantola, in provincia di Modena, città famosa per la buona cucina e per aver dato i natali a personaggi come Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti. La famiglia da generazioni era dedita alla coltivazione della campagna e della vigna ma è solo nel 1958 che Angelo Giacobazzi, insieme al figlio Antonio, decise di ampliare e potenziare la piccola cantina di famiglia. Da li a poco, il nome Giacobazzi sarebbe diventato sinonimo di Lambrusco. Già a metà degli anni sessanta il rinomato Bollino Oro (Lambrusco di Sorbara DOC rifermentato in bottiglia) era venduto nelle osterie e nei caffè delle maggiori città Italiane.
Nel 1969 Giacobazzi decise così di sbarcare in America e oltreoceano la chiave del successo fu capire ed assecondare il gusto del consumatore americano che non aveva un palato evoluto e pronto ad apprezzare i vini così come erano abituati gli italiani. Fu così che nacque un vino dall’inconfondibile profilo organolettico che conquistò tutti e che in meno di 10 anni arrivò a vendere qualcosa come 1.500.000 casse annue. Nel 1979 per soddisfare le esigenze di un importante cliente Inglese che cercava un prodotto salutare e adatto a tutti, nacque l’idea di un succo d’uva analcolico e frizzante.
La presentazione era elegante, tipo champagne, con tutta una varietà di gusti, nella felice combinazione di uva ed altri frutti come pesca, fragola e mela. Il nome s’ispirava al mitico regista Federico Fellini, e quindi, chiamò Dolce Vita il succo d’uva. Altra idea geniale del del brand è stato il vino in lattina riciclabile al 100%, ecologica, con l’8 e ½ Giacobazzi che non era Lambrusco bensì semplicemente vino frizzante disponibile sia bianco che rosso.